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Piani Alti di Rosareccio.

 
Al cospetto dell’unica parete Himalaiana delle Alpi.


Partenza                     : Macugnaga, fr.Pecetto.(1358 mt.)
Itinerario                    :  Pecetto, Case Opaco, Lago Secco, Alpe Rosareccio, Piani Alti di Rosareccio, Rifugio Zamponi-Zappa, Belvedere, Burki, Pecetto.

Difficoltà                      :   E   Escursionistica
Tempo di percorrenza :   7 Ore


Splendida escursione ad anello, percorrendo luoghi poco frequentati, senza perdere di vista l’incredibile parete Est del Monte Rosa.
Parcheggiato l’auto nei posteggi della seggiovia del Belvedere a Pecetto, si attraversa il torrente Anza e subito dopo si scende a sinistra, raggiungendo il gruppo di baite di Opaco. Si prende il sentierino verso il Lago Secco, dopo una prima ripida salita, il sentiero spiana in un bellissimo bosco di conifere, sino a raggiungere la localita’ Lago Secco. In realtà un semplice avallamento che si riempe d’acqua solo allo scioglimento delle nevi. Qui il percorso riprende a salire e dopo alcuni saliscendi si arriva all’ Alpe Rosareccio(1880 mt), le baite abbandonate sono circondate dal caratteristico romice alpino, tipico dei terreni concimati da anni dal bestiame. Non ci fermiamo, se non per godere del panorama sull’abitato di Macugnaga e sulle lingue terminali del ghiacciaio del Monte Rosa che ci domina, risaliamo il pendio e giungiamo ai Piani Alti di Rosareccio( 2090 mt.). La prima cosa che colpisce, in questo bel pianoro, sono i resti dell’edificio della funivia che partiva da Pecetto, distrutto da un grossa valanga nel 1975, e mai demolito, che resta a deturpare queste zone, altrimenti piacevoli. Lasciamo senza rimpianti questi ruderi e con una lunga diagonale ci incamminiamo in direzione del Monte Rosa che ci fa da guida, con un sentiero molto panoramico ed in leggera discesa arriviamo alla conca dell’Alpe Pedriola, dove è posto il rifugio Zamboni-Zappa. Questo sentiero è dedicato alla memoria di  Silvio Saglio, socio della Società Escursionisti Milanesi, grande conoscitore di questi territori ed autore di guide alpinistiche. Questo tragitto offre scorci di rara bellezza della catena del Rosa e dei suoi ghiacciai, purtroppo in forte reggresso, e rappresenta una interessante alternativa alla classica via per raggiungere l’Alpe Pedriola, quella che parte dall’arrivo della seggiovia del  Belvedere. Itinerario che per noi rappresenta il ritorno, infatti dopo avere lasciato la stupenda conca del Rifugio, percorrendo la sommità della morena glaciale, arriviamo al Belvedere, e da qui con una discesa abbastanza ripida scendiamo all’Alpe Burki, proseguendo poi per Pecetto, dove giungiamo seguendo la pista da sci.
 

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